GLOBAL GRIOT

E' davvero un cantastorie globale, come dice il titolo del suo nuovo album, Eric Bibb, trovatore giramondo che ha inciso questo disco tra Svezia, Canada e altri studi sparsi per il pianeta a fine 2017. Accompagnato da ospiti speciali come il maliano Habib Koite' (con cui Eric aveva registrato l'acclamato 'Brothers In Bamako' nel 2012), Harrison Kennedy (che canta quattro brani) e il senegalese Solo Cissokho, maestro della kora (l'arpa a ventuno corde originaria dell'Africa occidentale che crea cascate di note e groove trascinanti), 'fratelli e sorelle da tutto il globo', Bibb ci serve 'un gumbo saporito, speziato di speranza in tempi difficili'. In 'Global Griot' la tradizione orale dei cantastorie dell'Africa occidentale si fonde con il background musicale personale del musicista a base di folk, blues, reggae, gospel e world music, creando un mix originale, ipnotico e avvolgente che non rinuncia a dire la sua sullo stato attuale del mondo, tra considerazioni sul turboconsumismo ('We Don't Care', dove - oltre a Koite' e Cissokho, suonano Neville Malcolm al basso elettrico e contrabbasso, Paul Robinson alla batteria, Glen Scott alle tastiere e Mama Kone alle percussioni) e sull'attuale occupante della Casa Bianca ('What's He Gonna Say Today'), mentre il resto del repertorio aggiunge a composizioni originali quattro brani tradizionali e due cover anni Cinquanta (l'inno pacifista di Ed McCurdy 'Last Night I Had The Strangest Dream' e 'Black, Brown And White' di Big Bill Broonzy). Tanta musica, in questo doppio CD, e accurate spiegazioni nel corposo libretto di 32 pagine