Safe in My Garden: American Pop in the Shadow 1967-1972

Nuovo volume di una apprezzata collana curata dal musicista, giornalista e autore britannico Bob Stanley per conto della Ace Records e ideale complemento a "State Of The Union (The American Dream In Crisis 1967 – 1973)", "Safe In My Garden" esplora il lato solare e quello più oscuro del soft rock e del sunshine pop americano della seconda metà degli anni '60, nel momento in cui gli ideali pacifisti degli hippie si scontravano con la crudele realtà della guerra in Vietnam. Sono musiche caratterizzate da grandi armonie vocali nel solco dei Beach Boys e dei The Mamas and The Papas e da ampi e ariosi arrangiamenti orchestrali talvolta screziati da accordi in tonalità minore e da atmosfere decisamente malinconiche: specchio fedele di una generazione che cresceva tra speranze e timori nel futuro, incarnati dall'escapismo di pezzi come "Move With The Dawn" di Mark Eric e "A Famous Myth" dei Groop, dai sogni a occhi aperti di "She" di Tommy James and the Shondells e di "You've Come This Way Before" di Nancy Priddy, da brani che invocavano una rinascita spirituale ("Creators Of Rain" di Smokey and His Sister), un mondo più semplice ("My Brother Woody" dei Free Design) e un futuro più sicuro ("The Ark" di Chad & Jeremy, "Summer Sound" dei Best Of Friends) senza nascondere dolori privati ("How Can I Stop Loving You" degli Eight Day) e inquietudini collettive ("Prairie Grey" dei New Colony Six), nel momento in cui migliaia di giovani musicisti pregavano ogni giorno di non ricevere la temuta cartolina precetto e la chiamata al fronte. Come spiegano le note della Ace, "questo è il Suono della Giovane America che a fine anni 60 teneva le dita incrociate"