DON'T LET THE DEVIL RIDE

Dal suo debutto discografico datato 1997, 'Hammer And Nail', Paul Thorn si e' distinto per la qualita' del suo roots rock tinto di blues. Con il nuovo album 'Don't Let The Devil Ride' ha deciso invece di tornare alle radici e all'infanzia trascorsa con il padre (un pastore pentecostale) a cantare e suonare il tamburello nelle chiese di Tupelo, Mississippi. Grandi ospiti come i Blind Boys Of Alabama, la sezione fiati della Preservation Hall Jazz Band di New Orleans, Bonnie Bishop e le McCrary Sisters lo aiutano a rendere omaggio, in questa collezione di 14 canzoni, alla tradizione gospel afroamericana includendo in repertorio spiritual come 'Soon I Will Be Done' (celebre soprattutto nella versione di Mahalia Jackson) ma anche brani secolari come 'Love Train' degli O'Jays. L'intenzione e' nobile ('Si riconosce un albero dai frutti che produce', spiega Paul, 'e desidero che questo album rechi dei frutti che la gente possa serbare nel cuore e utilizzare nella propria esistenza'), e i risultati davvero degni di nota: l'anima sudista di Thorn, il suo background e le sue esperienze di vita gli permettono di affrontare questo repertorio con cognizione di causa