OFF AT 11

'La musica di Simo', ha sentenziato il sito NPR, 'suona come se arrivasse qui direttamente dal 1968'. Il musicista di Chicago ora residente a Nashville, in effetti, sa far confluire nel suo stile una gamma di suoni classici - acid rock, blues tradizionale, folk, soul, free jazz - mescolandoli in un caleidoscopio capace di renderli attraenti anche alle orecchie di una nuova generazione di ascoltatori. Prodotto dallo stesso artista e dal suo co-manager Michael Caplan, 'Off At 11' consiste di otto brani la cui sequenza si sviluppa come un avvincente viaggio sonoro incentrato sul tema dell'amore universale, contrappuntato da incisivi fraseggi chitarristici e da dinamiche sezioni ritmiche. 'Il suo stile di blues', ha scritto qualcuno, 'ha il suono del motore di una classica auto americana': un rombo viscerale e intenso che sfocia in un disco elettrico e trascinante, che a J.D. e agli altri componenti del suo power trio (il batterista Adam Abrashoff e la bassista Andraleia Buch) sono bastati tre giorni per fissare su nastro. Che Phil Lesh lo abbia voluto tra i suoi 'Friends' e che tra i suoi massimi estimatori figuri Warren Haynes (e' un ospite fisso delle sue Christmas Jams e Mountain Jams) non fa che confermare il valore di questo grande cantante e chitarrista rodato da tante performance dal vivo come spalla di Blackberry Smoke, Gregg Allman, Tommy Emmanuel e lo stesso Haynes, e che nel confezionare 'Off At 11' si e' attenuto a due semplici elementi di base: 'Per fare un disco', spiega, 'bastano onesta' e un registratore a portata di mano'