ANACHRONISM TANGO

Fuori dal tempo e dalle mode, come suggerisce il titolo del nuovo album 'Anachronism Tango', i gallesi Man proseguono imperterriti una carriera ultracinquantennale a dispetto degli innumerevoli cambi di formazione e delle tragedie che ne hanno contrassegnato la carriera (la morte dei due frontmen e chitarristi Deke Leonard e Mickey Jones) sotto la guida sicura del bassista, cantante e leader Martin Ace (dentro e fuori formazione tra il 1970 e il '77, stabilmente in organico dal 1983) e del tastierista Malcolm Morley (sempre presente dagli anni Settanta), cui hanno portato nuova linfa ed entusiasmo, a partire dagli anni Duemila, Josh Ace (chitarra e voce), James Beck (slide e voce) e Rene Robrahn (batteria, occasionalmente rimpiazzato dal vivo da Shane Dixon). Lo si percepisce senza tema di smentita anche in questo disco, dieci tracce in cui - come scrive Darius Drewe sul sito dell'etichetta Gonzo Multimedia - gli stili preferiti di Ace Senior (il doom-prog di 'Holy Flame Of Freedom', il boogie rock and roll da dodici battute di 'Isaac Newton's Gravitational Shuffle', il beat e le armonie vocali che in 'Chains Of Sleep' ricordano i Bystanders da cui i Man hanno preso forma e in 'To Sing Rave On' Buddy Holly) convivono pacificamente con le inclinazioni indie e Americana di suo figlio ('Too Much Too Soon' e 'Halfway Up The Hill'), mentre l'epica e contorta filastrocca 'Manor Farm' ricorda certe gloriose jam acide del passato come 'Spunk Rock' e '7171-551'. 'Ancora piu' importante', aggiunge Drewe, 'e il fatto che l'album non suona mai come l'opera di un gruppo di anziani veterani, dal momento che ogni brano aggiunge una piega energica e moderna all'inconfondibile pot pourri di blues, hard rock, power pop e psichedelia della West Coast rispettando nel contempo i molteplici elementi che costituiscono il grande patrimonio musicale della band'