BIG BAD BLUES

'Dopo avere attraversato con successo acque sconosciute con i sapori cubani di 'Perfectamundo' e avere completato il viaggio il ritorno al blues e' una cosa naturale', ha scritto Billy Gibbons presentando questo album (il suo secondo da solista). 'E' un'opera che chi ci segue potra' apprezzare con il piacere di assaporare la tradizione delle radici gustando al tempo stesso la ricchezza di una musica che tenta di allargare i confini di quella forma d'arte'. E' una descrizione precisa e accurata dei contenuti di 'The Big Bad Blues', un disco che evoca esplicitamente (ma senza scimmiottarli) lo spirito e il feeling di giganti come Jimmy Reed (forse la prima fonte di ispirazione del chitarrista degli ZZ Top), Howlin' Wolf, Muddy Waters e i tre King (B.B. Freddie e Albert). 'I soliti sospetti', come li chiama Gibbons, il cui fantasma aleggia non solo nelle cover (come le celeberrime 'Rollin' And Tumblin' e 'Standing Around Crying') ma anche negli originali magistralmente eseguiti con una band che comprende l'ex Guns N' Roses Matt Sorum alla batteria, Joe Hardy al basso, Austin Hanks alla seconda chitarra e James Harman all'armonica. Il feeling primordiale del blues e il fascino contagioso di quei riff che arrivano dritti al cuore e allo stomaco sono gli ingredienti base di 'The Big Bad Blues', un disco robustissimo e penetrante con il quale il barbuto texano torna al suo habitat naturale