KILL OR BE KIND

Apprezzata di recente dal vivo anche in Italia, l'avvenente e talentuosa Samantha Fish sembra pronta a salire altri gradini della scala che porta alla popolarita' di massa con il nuovo album registrato ai Royal Studios di Memphis e prodotto da Scott Billington. In 'Kill Or Be Kind', infatti, la cantante e chitarrista di Kansas City (Missouri) si avventura piu' che mai in generi diversi sconfinando dal blues piu' canonico per arpeggiare su corde sempre diverse (sia in senso letterale che metaforico) tra una 'Watch It Die' che mostra a 360 gradi la sua potenza vocale e la sua sublime tecnica chitarristica, una scintillante 'Love Letters' che cresce lentamente per esplodere in un assolo bruciante, una dolce 'Trying Not To Fall In Love With You' che strizza l'occhio al miglior soul memphisiano e una 'Bulletproof' che procede a ritmo spedito e scandito dalla sua chitarra elettrica 'cigar box' modello Bo Diddley; scritta insieme a Parker Millsap, 'She Don't Live Here Anymore' utilizza un sapiente vibrato chitarristico per portare l'r&b di Memphis dalle parti del country mentre 'Love Your Lies' combina efficacemente punk, rockabilly e soul e 'Dream Girl' svela il lato piu' soffice e malinconico dell'artista. Il blues torna di prepotenza al proscenio nella catartica 'Farewell My Fair Weather' e si tinge di rock nella classica 'You Got It Bad (Better Than You Ever Had)' dove sovraincisioni chitarristiche e un assolo di cigar box lasciano un segno profondo: ma e' solo un aspetto di un disco in cui la Fish dimostra di saper padroneggiare diversi linguaggi musicali e si dimostra pronta per lo stardom internazionale al di fuori dei circuiti specialistici degli appassionati delle dodici battute