Voices

Negli ultimi dieci anni, i Cold Stares hanno girato il mondo incessantemente in duo, lasciando a bocca aperta il pubblico degli Stati Uniti e dell'Europa con uno spettacolo dal vivo feroce e avvincente. Ora, la band abbraccia un nuovo tipo di formazione, aggiungendo un terzo membro e canalizzando il classico suono del trio di potenza con cui il gruppo è cresciuto con il suo nuovo esplosivo album, “Voices”. Al centro di “Voices” c’è un senso di totale liberazione artistica, che spinge il caratteristico mix di blues, sud e hard rock di The Cold Stares a nuove vette audaci. Registrato quasi interamente nel corso di soli due giorni con il produttore/ingegnere/mixer Mark Needham (Taj Mahal, The Killers, Imagine Dragons, Walk the Moon, Fleetwood Mac), l'album si pone come la raccolta più matura ed eclettica della band, in equilibrio muscoli grintosi e tenera emozione in egual misura. Sarebbe stato facile per Tapp e il batterista Brian Mullins alzare semplicemente il volume, ma invece sfruttano al meglio l'arrivo del bassista Bryce Klueh diventando più sfumati e avventurosi nel loro approccio, inseguendo un suono più crudo, vintage e moderno allo stesso tempo. Un disco coraggioso e cinematografico che è tanto onesto quanto esilarante, una dose ad alto numero di ottani di rock and roll genuino, che spazia dai Cream ai Led Zeppelin, mentre fa i conti con l'amore e la perdita, il peccato e la redenzione, la speranza e il rimpianto.