ARE YOU OPEN?

'Non avevo pianificato un concetto globale per questo disco, ma tutte le canzoni sembrano ruotare intorno alla semplice domanda che mi sono posto: sei abbastanza aperto? Che per me significa essere esposti e vulnerabili', spiega Seth Walker a proposito del suo decimo album di studio 'Are You Open?', prodotto anche stavolta da Jano Rix (Wood Brothers). Un disco che e' un vero melting pot di suoni, assorbiti durante le sue permanenze all'Avana, a Nashville e a New Orleans, con canzoni che si sviluppano spesso partendo da un solo accordo ma che poi mutano tonalita' e colore sovrapponendo alle melodie e alla chitarra di Walker (mai cosi' in evidenza) ipnotiche linee di basso e incisivi groove percussivi. Il folk blues di cui Seth si e' nutrito prevalentemente nell'arco della sua carriera si arricchisce qui di nuove sfumature: nel nostalgico lamento nashvilliano della title track come nel Memphis Soul di 'Giving It All Away' e di 'No More Will I', nei suoni moderni e radiofonici di 'Inside' (con Chris Wood al contrabbasso) e nei ritmi giamaicani di 'All I Need To Know' come nella semplice ballata acustica 'Something To Hold', mentre il calypso blues di 'Underdog' - osserva S. Victor Aaron sul sito Something Else - profuma inconfondibilmente di Taj Mahal e l'intero disco sfoggia un approccio alla musica americana e una sensibilita' artistica simile a quella di Ben Harper