I WAS HANK WILLIAMS

Ispirandosi ai romanzi di John Steinbeck e al 'Nebraska' di Bruce Springsteen, con 'I Was Hank Williams' Ad Vanderveen ha intrapreso un affascinante viaggio spirituale alla ricerca di se stesso coniugando ambientazioni tipiche da Ovest americano con l'introspezione delle filosofie orientali che da molti anni studia e pratica. La sua voce e la sua chitarra, la sua musica e i suoi testi (che spesso sono vere e proprie poesie) sono al centro della scena e conducono l'ascoltare al nocciolo della canzone, anche se attorno alle tracce base - registrate, a seconda dei casi, in alta o bassa fedelta' - prendono forma arrangiamenti in cui si intrecciano voci, sezioni di archi e di fiati e vecchi strumenti a corda mentre contribuiscono all'atmosfera generale del disco anche evocativi 'soundscapes' (Vanderveen si preoccupa comunque che i valori produttivi non prendano il sopravvento sui contenuti). Il sottotitolo del disco - 'canzoni, avventure e registrazioni fuori campo' - spiega bene le intenzioni di Ad, intento a catturare la spontaneita' di momenti di ispirazione e di emozioni irripetibili