DENVER NEVADA (STILL LIFE)

Oltre a essere l'anagramma di Ad Vanderveen, 'Denver Nevada' e' un luogo virtuale creato dalla fantasia del musicista folk roots olandese (ma di origini canadesi). Da' il titolo a questo suo suggestivo nuovo album le cui atmosfere hanno ricordato a Blues Magazine quelle di un film di David Lynch o di un quadro di Edward Hopper nel loro riflettere temi di solitudine e desolazione ma anche di contemplativa serenita' e di urgenza creativa. Uno spirito affine, John Gorka, gli fa compagnia nell'iniziale 'Another Song', ma Vanderveen (attivo dai primi anni Novanta, e con oltre trenta album alle spalle) basta a se stesso nel tratteggiare canzoni dal clima malinconico e di grande atmosfera, in cui i suoi testi poetici si appoggiano su tappeti sonori in cui la sua voce e la sua chitarra acustica vengono arricchiti da chitarra elettrica, pianoforte, basso, batteria, percussioni, cori e - talvolta - archi e fiati. Sono veri e propri paesaggi sonori, quelli che Ad dipinge in queste sue nuove 'nature morte', scintillanti esempi di folk contemporaneo con influenze di rock, di jazz e di musica classica