
TROUT WALTERSign of the TimesL'angoscia e la rabbia che avvelenano la realtà contemporanea si rispecchiano nella musica del nuovo album di Walter Trout, al tempo stesso un urlo primordiale contro le mille storture che ci circondano ma anche una sana valvola di sfogo. "Volevo riflettere su ciò che sta succedendo nel mondo, e per me scrivere queste canzoni è stata una forma di terapia", spiega il settantaquattrenne chitarrista, autore e cantante di Ocean City (New Jersey), assistito ancora una volta dalla moglie Marie nella scrittura dei testi. Sono tutti i suoi, invece, i riff taglienti e i brucianti assoli di chitarra, che nelle sedute di registrazione tenute agli Strawhorse Studios di Los Angeles sono stati sostenuti dalla batteria del fedele Michael Leasure, dal basso di John Avila e dalle tastiere di Teddy "Zig Zag" Andreadis. "Hurt No More" è il brano in cui Trout rievoca la sua rinascita dopo un trapianto di fegato, "Mona Lisa Smile" una stupenda oasi acustica con fisarmonica, mandolino e violino e "I Remember" un altro momento di requie e di dolci ricordi del passato mentre il resto sono fuoco e fiamme e la title track è il pezzo più sperimentale e dissonante della raccolta track list
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