
ST JOHNS WOOD AFFAIR2Da una canzone dei Nirvana di Patrick Campbell-Lyons (che dopo avere suonato con loro gli ha conferito il suo imprimatur ufficiale) prendono il nome i londinesi St John's Wood Affair, intenti anche con il loro secondo album a dimostrare che in fondo la rivoluzione psichedelica e gli anni '60 non sono mai finiti. Keith Smart (voce solista e chitarre), Carlton Jarvis (batteria), Francine (cori e tamburello), Anne Whittet (tastiere) e Adrian Hilier (basso e cori) producono musica che altera la coscienza e che cita classici del passato ("Can You See Me" non è quella di Jimi Hendrix e "Magic Carpet Ride" non è quella degli Steppenwolf): nella loro musica "i trip di ieri incontrano i sogni di domani", vibrazioni di altri tempi si fondono con una sensibilità garage contemporanea. Anche "2" è una tempesta psichedelica registrata rigorosamente in analogico e in cui si alternano atmosfere mutevoli, tra le fragili e pianistiche "Secret Garden" e "Memory Lane" e l'incedere epico di "Dream Farm" in cui Smart si scatena in un travolgente assolo alla Stratocaster. Molto curata la confezione, con uno spesso e robusto digipak apribile a sei ante
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