YEARS

Chi cercava una conferma delle ottime impressioni lasciate l'anno scorso dall'album di debutto 'Sidelong', trovera' in 'Years' una risposta confortante: ispirata da Hank Williams come da Elliot Smith e dai Sex Pistols, Sarah e' un'artista che non ama i compromessi e che dice le cose come stanno ('questo disco', spiega, parla della ricerca di una via, e del fare cio' che si vuole a dispetto di tutto e di tutti, anche se il suo linguaggio e' piu' colorito). Gia' matura nella scrittura come nell'emissione vocale, la Shook reincarna il piu' autentico spirito dell'outlaw country condito da insolenza punk rock. Ha ragione chi, nella title track o nel country anni Sessanta di 'Lesson' ravvisa somiglianze con lo stile di Hurray For The Riff Raff e di Margo Price, mentre la splendida 'Good As Gold' si avvolge di armonie decisamente pop e 'What It Takes' evoca un immaginario e orizzonti da frontiera e da vecchio West. Il contagioso coro da bar di 'New Ways To Fail', il two step di 'Damned If I Do' e la sinistra, alcolica 'The Bottle Never Lets Me Down' evocano un honky tonk imbastardito in cui il fantasma di Merle Haggard convive a fianco di Nikki Lane e di Ty Segall grazie anche alla versatilita' di una band in cui spiccano la vivace pedal steel di Phil Sullivan e la chitarra post punk (con un tocco di Johnny Cash) di Eric Peterson