Summerlong

Se si parla di psichedelia moderna è impossibile non fare i conti con Ripley Johnson, leader dei Wooden Shjips e metà (accanto alla moglie Samae Yamada) degli Half Moon Duo che con il primo omonimo disco della Rose City Band, l'anno scorso, ha dato libero sfogo a una vena musicale molto meno acida e più country rock (versante 'cosmic'), in cui sono le melodie delle canzoni e la limpidezza dei fraseggi chitarristici a prendersi il centro della scena in un progetto dalle sonorità decisamente più essenziali e lineari. Il nuovo 'Summerlong' ne ribadisce le coordinate, con un sound adeguatamente caldo, arioso ed estivo che fa venire in mente giornate trascorse a scorrazzare in bicicletta, a nuotare, a leggere in un parco o a incontrare gli amici per un barbecue. La libertà di azione consentitagli da un'impresa collaterale nata senza alcuna ambizione o tipo di pressione dà modo a Johnson di sperimentare e mettere in campo nuovi strumenti ed arrangiamenti, affiancando alla sua chitarra i timbri di una lap steel, di un mandolino o di uno scacciapensieri alla ricerca esplicita di uno stile ancora più vintage e classicamente country di quello proposto nell'album precedente e fortemente influenzato dai suoi ascolti giovanili e formativi. Registrato da Ripley nel suo home studio di Portland con il solo ausilio del batterista dei Moon Duo John Jeffrey e del polistrumentista Chris Cohen, mixato da John McEntire (Stereolab, Broken Social Scene, Tortoise) e masterizzato nella stessa 'città delle rose' che dà il nome alla band, 'Summerlong' è un disco solare e gioioso, ricco di vibrazioni positive e di ottimismo che vuole funzionare come antidoto ai tempi bui che stiamo vivendo: un'ode alla libertà che al tempo stesso esalta la qualità di scrittura del musicista ma che ha molto da offrire anche agli amanti della psichedelia più pura e ai Dead Heads più impenitenti grazie a brani lunghi e dilatati in cui la chitarra liquida e nitida di Ripley ha piena libertà di manovra

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