99 CENT DREAMS

Ci ha messo solo due settimane, Eli 'Paperboy' Reed, a completare nei leggendari Sam Phillips Recording Studios di Memphis le registrazioni di '99 Cent Dreams', affidandone la produzione a Matt Ross-Spring (Jason Isbell, Margo Price): sara' per l'atmosfera che si respira in quello studio, per la recente paternita' oppure per la 'prospettiva piu' matura' che lui stesso assicura di avere oggi nei confronti della musica, ma il trentacinquenne cantante e chitarrista del Massachusetts sprizza un entusiasmo e una convinzione non comuni in questo disco che, come il precedente 'My Way Home' del 2016, torna prepotentemente al soul e all'r&b che da sempre costituiscono il terreno di caccia preferito dell'artista dal ciuffo rockabilly. La sua voce e' sempre al centro dello spettro sonoro, ma gli asciutti e curati arrangiamenti riescono a filtrare le sonorita' del rhythm&blues e del gospel piu' vintage attraverso la sensibilita' della canzone moderna: lo dimostra un pezzo come 'Bank Robber', in cui una vocalita' esplicitamente ispirata a quella di Sam Cooke si riveste di sonorita' allo stesso tempo classiche e contemporanee (il brano e' stato scritto da Reed con Aaron Frazer, batterista e cantante della band r&b Duran Jones & The Indications e suo collaboratore nel progetto gospel parallelo dei Flying Stars), mentre nella title track e' il rapper di Brooklyn Big Daddy Kane a dare una patina 'urban' e contemporanea al suono. In quei pezzi, e negli altri brani del disco, Eli non rinuncia a cantare di solitudine e di dolore, ma nel disco nel suo complesso traspira un senso di ottimismo, di luminosita' e di speranza, un desiderio di celebrare la vita nelle piccole e grandi cose che trasmette vibrazioni positive all'ascoltatore. Restando fedele a se stesso e innovando il suo linguaggio, 'Paperboy' ha probabilmente realizzato uno dei dischi migliori della carriera iniziata una quindicina di anni fa