ABUNDANCE WELCOMING GHOSTS

Il sestetto originario della Cornovaglia, da vent'anni tra le voci piu' originali del folk rock britannico, torna in azione con il suo quinto album, registrato in soli quattro giorni dell'agosto 2018 ai Mwnci Studios ubicati nel sud ovest rurale del Galles. Nelle parole della band, 'Abundance Welcoming Ghosts' e' un disco in cui i musicisti hanno ritrovato 'rinnovata gioia nella musica, rilassandosi con una naturale e giocosa fiducia nei propri mezzi', ispirati da paesaggi naturali di straordinaria bellezza tra fiumi, monti e distese d'erba a perdita d'occhio. La meditabonda e musicalmente ricca 'Snowdown', che prende il nome dalla montagna piu' alta del Gallles e che il cantante David Morris interpreta in duo con l'americana Joan Shelley, esalta come non mai le qualita' della musica dei Red River Dialect (il cui nome prende origine da una lingua creola canadese che assorbe idiomi celtici e gaelici) e di 'Abundance Welcoming Ghosts', cui contribuiscono anche altri ospiti come Tata Jane O'Neill, Ed Sanders, Coral Kindred-Boothby, Simon Drinkwater, Kiran Bhatt e Robin Stratton. Guidati da Morris, figlio di un prete anglicano convertitosi al buddhismo, i sei ragazzi inglesi hanno sempre saputo mescolare alle tradizioni della loro terra influenze americane (non a caso questo e' il loro secondo disco pubblicato dalla indie del North Carolina Paradise of Bachelors) e spiritualismo, e in questa nuova raccolta - come scrive Jude Rogers sul Guardian - articolano ancora meglio il loro discorso musicale tra l'impeto anticolonialista di una 'Red River' arricchita di splendici archi, le contemplazioni di 'Salvation', le suggestioni gallesi di 'Two White Carp' e la mirabile economia espressiva di 'Blue Sparks' mentre in tutto il disco, osserva ancora il Guardian, e' la voce di Morris - dal timbro tremolante e simile a quello di Will Oldham - a rendere ancora piu' espressivo il ricco linguaggio musicale di una band autenticamente transatlantica nel suo stile obliquo e seducente