DIGGING FOR RAYS

'Un disco come 'Digging For Rays'', scrivono le note di presentazione sul sito di Joseph Parsons, 'ha tutto quello che si puo' richiedere a un album cantautorale nel 2019. Belle melodie e testi introspettivi, un suono che evoca spazi aperti e un'atmosfera al tempo stesso contemporanea e senza tempo, oltre a una voce elegante e maestosa'. Esagerato? No, tutto sommato, dal momento che l'artista cresciuto tra Pennsylvania e Lousiana ma attualmente residente in Germania sa manipolare generi a lui familiari come il folk e il rock per creare qualcosa di originale: ispirato da artisti come James Taylor, Cat Stevens, Bob Dylan e Jackson Browne ma anche da 'menti fuori dal coro' come Miles Davis, Paco de Lucia, Bob Marley e Daniel Lanois, Parsons e' un moderno trovatore e viaggiatore planetario che con una dozzina di album alle spalle continua ad affinare il suo artigianato di alto livello. La ritmata e dinamica 'Living Things', l'acustica ed elegiaca 'Sad Parade', la cupa 'Wide Awake' (di cui e' inclusa nel disco anche una versione in lingua tedesca), la rockeggiante 'Dreaming' e la seducente 'Beautiful Lie' (con piu' di un rimando a Cat Stevens) sono pezzi che arricchiscono un catalogo gia' importante e 'Digging For Rays' e' un disco che - come scrive Marcello Matranga su Mescalina - 'una volta entrato in circolo, ti lascia la sensazione netta di non volerti lasciare piu''