THIS SIDE OR THE OTHER

Veterano della scena cantautorale americana, per realizzare 'This Side Or The Other' David Olney e' ricorso all'aiuto del discografico, produttore e polistrumentista Steve Dawson, che oggi divide il suo tempo tra la sua abitazione a Vancouver e Nashville: affiancato da quest'ultimo e dalla sua band che comprende Daniel Seymour al basso, Ward Stout al violino e Justin Amaral alla batteria (nonche' da ospiti importanti come l'armonicista Charlie McCoy, le McCrary Sisters, la cantautrice Anne McCue e Fats Kaplin), in queste dieci canzoni Olney affronta il tema quanto mai attuale dell'immigrazione e dei muri eretti sulle frontiere per impedire l'accesso di 'stranieri'; non e' un disco concept, 'This Side Or The Other', ma certi temi ricorrono in brani come l'esplicita, bluesata e tenebrosa 'Wall', l'iniziale 'Always A Stranger' ispirata alla figura di un eterno outsider come Johnny Cash, una 'Border Town' in cui Dawson suona l'ibrido strumento a corde mandotar e due canzoni che parlano di spie come 'I Spy' e 'Running From Love', mentre la title track (con Dawson alla pedal steel e la voce angelica della McCue in primo piano) prende ispirazione da 'The Town', un film che racconta la storia dei gangster di Boston. Si discostano dall'atmosfera cupa e minacciosa di quei brani la canzone d'amore 'Open Your Heart (And Let Me In)', una 'Death Will Not Divide Us' dai toni gospel e dai riferimenti biblici, l'invocazione di 'Stand Tall' rivolta a lavoratori immigrati, detenuti e trovatori, e una eccellente rivisitazione di 'She's Not There' degli Zombies, ritratti in chiaroscuro dei tempi che stiamo vivendo. 'Non mi sento a mio agio nel lavare i miei panni sporchi in pubblico', spiega David. 'Preferisco osservare personaggi dall'esterno e vedere quali esperienze stanno vivendo. Per questo, quando parlo delle cose difficili della vita lo faccio normalmente indossando i panni di qualcun altro'