LONG NIGHT

'Folk country spiritoso e ricercato nella vena dei grandi dell'outlaw texano, con riferimenti a John Prine e a Guy Clark': cosi' viene presentata la nuova opera di Jordan Moser, musicista dai molti talenti (e' stato per dieci anni un ballerino professionista e si cimenta con successo anche nella regia di video e film) che in queste otto canzoni e' affiancato dalla voce di Molly Burch oltre che da Dailey Toliver (chitarra, basso, Wurlitzer e voce), Jeff Crozier (chitarra e batteria), Bob Hoffnar (pedal steel) e Dan Duszynski (percussioni, organo e voce). Saggio e irriverente al tempo stesso, Moser ha confezionato un disco minimalista (anche nella durata: circa trenta minuti) dal feeling notturno che vive di sfumature e di piccole variazioni. I duetti con la Burch, texana come lui, conferiscono all'album un tono conversativo, perfettamente calzante a brani che - come rileva Eric R. Danton su Paste Magazine - esplorano spesso la frattura esistente tra speranze e realta' delle cose (e' il caso dell'onirica 'The Devil' e della mesta 'The Fool', contraddistinta da uno scintillante intreccio tra chitarre acustiche ed elettriche in odor di antico country&western), mentre nella conclusiva 'Road To Trouble' le due voci di Jordan e Molly dialogano e si contrappongono su un tappeto di pedal steel e scheletrica sei corde elettrica. 'Anche se i motivi non si differenziano molto uno dall'altro', conclude Danton, 'Moser eccelle nelle sottili variazioni melodiche e d'accompagnamento che distinguono ogni canzone da qualunque altra. Il risultato e' un disco sobrio ma quietamente vibrante e inaspettatamente coinvolgente'