OTHER PEOPLE'S STUFF

Un'antologia e un disco di cover: il nuovo album di John Mellencamp 'Other People's Stuff' e' questo e anche qualcosa di piu'. 'Molte, se non tutte, queste canzoni', spiega il cantautore dell'Indiana, 'provengono dal grande Songbook americano. Sono brani che sono stati registrati nel corso degli ultimi quarant'anni della mia carriera ma che non erano mai stati assemblati come parti di un'unica opera. Ora e' successo'. La maggior parte dei dieci brani in scaletta, traditional follk, standard blues e classici r&b come 'In My Time Of Dying' e 'Wreck Of The Old 97', 'Stones In My Passway' e 'Teardrops Will Fall', era apparsa in dischi del musicista di Bloomington come 'Human Wheels' e 'Trouble No More', 'Rough Harvest' e il recente 'Sad Clowns & Hillbillies', mentre un paio erano stati pubblicati prima d'ora solo su dischi tributo a Jimmie Rodgers ('Gambling Bar Room Blues') e Stevie Wonder ('I Don't Know Why I Love You'). Ancora piu' rara 'Dark As A Dungeon', una registrazione recente datata 2017 utilizzata nella colonna sonora del documentario sull'industria mineraria americana 'From The Ashes' trasmesso sul canale del National Geographic, mentre e' del tutto inedita la versione di 'Eyes On The Prize', toccante inno del movimento dei diritti civili che Mellencamp aveva eseguito alla Casa Bianca nel 2010 in una serata celebrativa voluta dall'allora presidente degli Stati Uniti Barack Obama. Ascoltate in sequenza, le dieci canzoni confermano la grande sensibilita' interpretativa di uno dei maggiori autori della musica americana contemporanea e il suo radicamento sempre piu' forte nella tradizione e nella cultura popolare del suo Paese, la sua attenzione alla vita della gente comune e alle cause politiche e civili che il mondo contemporaneo ha ereditato dal passato