MY NEW MOON

Da lui stesso presentato come un disco 'profondamente personale', il nuovo album di Amos Lee (a due anni di distanza da 'Spirit') e' stato registrato allo Zeitgeist Studio di Los Angeles con Tony Berg nel ruolo di produttore. 'Frutto di un periodo di intensi legami e di perdite', le dieci canzoni sono state completate in studio con l'aiuto di grandi musicisti come i polistrumentisti Ethan Gruska e Blake Mills, i tastieristi Patrick Warren (del giro di Joe Henry) e Benmont Tench (pilastro degli Heartbreakers di Tom Petty) e il sublime specialista di pedal steel Greg Leisz, mentre Rob Moose (Antony and the Johnsons) si e' occupato delle chitarre e degli strumenti ad arco. Le matrici dello stile di Lee - l'amore per la musica acustica, il canto rilassato, l'ispirazione che attinge dal soul, dal jazz contemporaneo, dal cantautorato folk anni Settanta - sono sempre ben evidenti, e quel che la rivista Relix scrisse per il suo predecessore ('queste canzoni sono crude e aperte: toccano un nervo scoperto') vale a maggior ragione per 'My New Moon': Lee ha il dono della sincerita' e della comunicativa, e si conferma con questo disco una delle non molte figure del panorama artistico contemporaneo capace di coniugare credibilita' nel circuito del rock, del soul e del folk d'autore con notevole appeal commerciale