ALL THE BEST

Paragonata a piu' note eroine del cantautorato e dell'alt country come Lucinda Williams e Gillian Welch (dal Village Voice newyorkese, che la definisce anche 'un incrocio tra Willie Nelson e John Prine'), Annie Keating e' stata lanciata a livello internazionale dal celeberrimo disc jockey della BBC inglese Bob Harris che nel 2008 la invito' a esibirsi nel suo show radiofonico. Con cinque album in catalogo, la cantautrice di Brooklyn continua a muoversi nell'orbita della musica indipendente e ha sovvenzionato questo disco con il sistema di crowdfounding PledgeMusic, sempre piu' utilizzato dagli artisti: quello che inizialmente avrebbe dovuto essere un EP di cinque canzoni e' diventato - per i fan italiani - un album a tutti gli effetti che comprende anche i pezzi migliori del catalogo (la title track che lo conclude e' un celebre brano di John Prine) e a cui collaborano Jason Mercer al basso e al banjo, Chris Tarrow alle chitarre e alla pedal steel, Chris Benelli alla batteria e alle percussioni e Trina Hamlin all'armonica, tamburello e voce, oltre agli Abrams Brothers in veste di ospiti speciali. I nomi succitati spiegano solo in parte le sfumature di un songwriting e di una capacita' interpretativa che ricollega di volta in volta la Keating ad altre colleghe come Joan Baez, Mary Gauthier, Emmylou Harris, Patty Griffin e Bonnie Raitt, ma sempre con un'impronta personale e identificativa: il suo folk - country - rock ha un accento twang elegante e metropolitano (la copertina la ritrae seduta a Dumbo con Manhattan sullo sfondo, alla maniera di Woody Allen), e i suoi testi una onesta' e una qualita' narrativa che la fanno emergere decisamente dalla mischia