JACKSON LUKEJournalsLuke Jackson ha intitolato il suo quinto album 'Journals' perché 'ogni canzone racconta la sua storia, si tratti di relazioni amorose, di cuori infranti, di felicità o di dolore. Naturalmente alcune sono più personali e intime di altre, ma quando mi sono messo a scrivere la tracklist mi sono accorto di avere davanti a me una specie di diario fatto di canzoni, un album confezionato come un giornale'. Il giovane e prodigioso cantante e chitarrista di Canterbury (poco più che venticinquenne), che lo scorso anno aveva pubblicato un disco dal vivo ma la cui precedente opera in studio, 'Tall Tales & Rumours', risaliva a tre anni fa, è tornato nello stesso studio del Kent in cui aveva realizzato la sua ultima opera (l'Anchor Baby Recording Co. del produttore Dan Lucas) insieme al bassista Andy Sharps e al nuovo membro del suo trio Elliott Norris (batterista che suona anche la chitarra elettrica e canta), invitando alle session anche un paio di azzeccati ospiti, il pianista Jarrod Piner e la cantante e corista Lizzie White: ne è risultato un suono più ricco, stratificato e avvolgente che riveste tanto i brani rock, dinamici e ricchi di verve, che le sue commoventi ballate, tutte composizioni di Luke che stavolta ha però voluto includere in scaletta anche la cover di 'Who Knows Where The Time Goes?', l'immortale canzone di Sandy Denny e dei Fairport Convention che da tempo esegue con successo dal vivo. Lodato da colleghi affermati della scena folk rock britannica come Frank Turner e Steve Knightley degli Show Of Hands, Jackson si conferma un talento fresco, brillante e in crescita, dotato - come ha scritto di lui la rivista Spiral Earth - di 'una voce sontuosa carica di maturità e di uno stile chitarristico benedetto da un grande senso della melodia' . I paragoni con personaggi illustri - da Jeff Buckley al giovane Richard Thompson - si sprecano già, ma raccontano solo una parte della personalità musicale di questo giovane artista track list
Potrebbe anche interessarti | ||||||||||||||||
Newsletter
|