FOOL

Mentre si appresta a celebrare i quarant'anni di carriera con un tour che in marzo sbarchera' per quattro date in Italia, Joe Jackson da' alle stampe il ventesimo album del suo catalogo. Coprodotto da lui stesso e da Pat Dillett (produttore versatile che ha lavorato con artisti diversissimi tra loro come Laurie Anderson e Mariah Carey, David Byrne e Glen Hansard) e registrato ai Tonic Room Studios di Boise, in Idaho, 'Fool' e' un disco gia' in parte rodato dal vivo e che anche in studio conserva gran parte del suo feeling live: anche perche' il trio che sul palco accompagna la voce e le tastiere del bandleader e' lo stesso, formato dal fedelissimo bassista Graham Maby, dal chitarrista Teddy Kumpel e dal batterista Doug Yowell. 'Siamo andati subito in studio appena terminato il tour, e per questo abbiamo scelto Boise', spiega il cantautore inglese'. 'Una delle mie ispirazioni per l'album', aggiunge, 'e' stata la band con cui ho suonato dal vivo a intermittenza negli ultimi tre anni. Ho avuto molte diverse formazioni ma questa e' davvero speciale'. Quanto al tema unificante del disco, Joe lo individua 'nella Commedia e nella Tragedia umana e nel modo in cui si intrecciano nelle nostre vite. Le canzoni trattano di paura, rabbia, alienazione e perdita, ma anche delle cose che rendono ancora la vita degna di essere vissuta: amicizia, risate e musica o l'arte stessa'. Jackson le scrive ed esegue con la classe sopraffina che ne fanno un maestro riconosciuto del pop rock: sia in ballate melodiche e assorte come 'Strange Land' sia in r&b ritmati dal sapore anni Sessanta come 'Friend Better', mentre titoli come 'Fabulously Absolute' dimostrano che l'artista di Burton Upon Trent non ha perso neppure il tagliente ed energico tiro post punk che a fine anni Settanta caratterizzo' i suoi primi formidabili album