
PHILLIPS GRANT LEEIn the Hour of DustIl suggestivo titolo del dodicesimo album solista di Grant-Lee Phillips è stato ispirato da un quadro indiano che il cantautore e pittore di Stockton (California) ha visto qualche anno fa esposto nelle eleganti sale del Norton Simon Art Museum di Pasadena ("si riferisce al momento in cui le mucche vengono ricondotte nelle loro stalle e sollevano polvere sul sentiero: è il segnale che è ora di preparare le lampade e che la notte sta per calare"). Dello stesso mood crepuscolare e contemplativo vive "In The Hour Of Dust", che "cerca di trovare un significato in un'epoca di confusione, di individuare una strada nella polvere accecante dell'irrealtà"), tra le speranze e i timori espressi rispettivamente in titoli come "Little Men" e "Closer Tonight". Intima è anche l'ambientazione sonora delle canzoni, in parte registrate in solitaria da Phillips per voce e chitarre nel suo home studio, in parte arredata con i contributi di grandi e celebri turnisti quali Patrick Warren alle tastiere, Jay Bellerose alla batteria e Jennifer Condos al basso track list
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