
BERNINGER MATTGet SunkSono trascorsi poco meno di cinque anni da quando Matt Berninger, cantante, paroliere e frontman dei National, pubblicò il suo primo album solista "Serpentine Prison". "Get Sunk" lo vede oggi tornare sul mercato con un racconto musicale non esplicitamente autobiografico, anche se la voce narrante delle sue canzoni si pone degli interrogativi analoghi a quelli che l'artista sta affrontando di questi tempi: domande che riguardano la sua crescita personale, le opzioni che la vita ci mette di fronte, l'importanza fondamentale dei rapporti con gli altri (familiari e amici in primo luogo), il senso della vita, le insidie della depressione, l'idea di felicità. ll disco diventa una sorta di riflessione filosofica, una "ode all'infinito" a cui Berninger ha lavorato con il produttore e fonico Sean O'Brien, anche coautore a suo fianco di molti dei brani. Ai ricchi e densi paesaggi sonori del disco hanno contribuito amici e colleghi come Meg Duffy (Hand Habits), Julia Laws (Ronboy), Garret Lang, Sterling Laws, Harrison Whitford, Mike Brewer, Walter Martin e Paul Maroon dei The Walkmen, Kyle Resnick (National, Beirut) e la leggenda del soul Booker T. Jones all'organo track list
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