ON THE RISE

Fu l'attivista per i diritti civili, promotore culturale, talent scout (e futuro marito dell'artista) di Cincinnati Steven Reece a pubblicare nel 1968 su un'etichetta appositamente da lui creata l'LP 'On The Rise' di Barbara Howard: un album che, facendo leva sulla versatilita' canora dell'interprete (dotata di una voce suadente come quelle di Diana Ross e di Dionne Warwick ma anche di una grinta non inferiore a quella di Mavis Staples) mescolava gospel, pop, soul e jazz nel tentativo di risultare appetibile ai vari formati radiofonici che all'epoca decretavano il successo o meno di un disco. L'operazione non porto' i frutti commerciali sperati, ma quell'album resta una piccola gemma perduta nella storia della black music, una raccolta di brani originali e (soprattutto) di cover arrangiate con gusto e cantate con classe che include versioni di 'Light My Fire' dei Doors e di 'You've Made Me So Very Happy' dei Blood Sweat & Tears, della 'Oh My Oh My (I'm A Fool For You Baby)' resa celebre da Aretha Franklin e da Lulu cosi' come di 'It's Not Unusual' di Tom Jones e della 'For Once In My Life' portata al successo da Stevie Wonder, oltre a un brano, 'Welcome Home', che divento' successivamente un cavallo di battaglia per molti dj specializzati in musica soul. Stampato in poche copie, e' diventato nella sua edizione in vinile una ricercata e costosa rarita' discografica che ora i proprietari della Colemine Records, venuti in possesso di un esemplare ancora sigillato nel loro negozio di dischi, hanno ristampato su CD in collaborazione con l'artista e con suo marito