Strangers No More

Con il suo nono album di studio "Strangers No More", Drew Holcomb celebra il ritorno alla vita sociale e al contatto umano dopo la pandemia ricongiungendosi con la sua band e riflettendo sulle esperienze altalenanti di questi ultimi anni. Lo fa con un disco in cui il rock and roll (a volte epico come quello di Springsteen) si sposa all'essenza dell'Americana e al folk del Laurel Canyon aggiornato per i tempi moderni e in cui il suo songwriting affronta stavolta temi al tempo stesso più introspettivi e universali, sostituendo alle canzoni d'amore del precedente "Dragons" brani "con un maggior numero di personaggi" che parlano di amicizia, di morte, di spirito comunitario e di comunicazione tra artista e il suo pubblico. I suoi Neighbors - Nathan Dugger (chitarra), Rich Brinsfield (basso), Will Sayles (batteria) e Ian Miller (percussioni) - e il produttore e amico Cason Cooley lo hanno aiutato a completare in soli otto giorni di lavoro agli Echo Mountain di Asheville, in North Carolina, un disco genuino, spontaneo e registrato "live in the studio" che allarga ulteriormente gli orizzonti e le ambizioni del cantante, chitarrista e armonicista statunitense