CALIFIA - SONGS OF LEE HAZLEWOOD

Un'altra aggiunta importante alla bella Songwriters Series della Ace arriva con questo volume dedicato a Lee Hazlewood, geniaccio della composizione e della produzione capace di sfuggire ad ogni etichetta e di manipolare con la stessa abilita' generi disparati come il pop, il country, la psichedelia, l'r&b, il folk, l'easy listening, il burlesque, il blues e il rock and roll. Maestro di Phil Spector e pigmalione di tanti artisti, e' stato una personalita' eminente della musica americana, riverita da musicisti contemporanei come Primal Scream, Beck, Jesus & Mary Chain, Pulp, Lydia Lunch, Sonic Youth e Nick Cave. Non potevano mancare, in questa raccolta di 25 canzoni, sue collaborazioni con artisti con cui la sua carriera si e' intrecciata indissolubilmente quali i chitarristi Duane Eddy e Al Casey e la sua musa Nancy Sinatra (anche se la versione della celeberrima 'These Boots Are Made For Walkin'' qui contenuta e' quella registrata da Rose & The Heavenly Tones e prodotta nientemeno che da Sly Stone), in un percorso che spazia dalla famosa 'The Fool' di Sanford Clark (una hit da Top Ten nel 1956, con il memorabile riff chitarristico di Casey) alla versione in lingua tedesca di 'And I Loved You Then' che Peggy March incise nel 1970 (e che lo stesso Hazlewood registro' per il suo album '13'). Grandi star come Dusty Springfield, Ann-Margret e B.B. King convivono nel carnet di Lee con nomi meno famosi come Darlenes e Hondas, mentre tra le perle di questa collezione spiccano anche la selvaggia 'Snake Eyed Mama' di Don Cole e due brani di un'altra frequente collaboratrice di Lee come Suzi Jane Hokom (che duetta con il suo mentore nella title track), mentre il leggendario batterista Hal Blaine (appena scomparso) e' protagonista con gli Young Cougars di 'The Dip' e Duane Eddy e la sua orchestra regalano un suggestivo, cavernoso strumentale ('The Girl On Death Row'). Lo stesso Hazlewood e' presente come cantante in quattro incisioni compresa la folkeggiante 'The City Never Sleeps At Night' registrata dagli Shacklefords e da lui concepita espressamente per la Sinatra (tutti i brani portano la firma del vulcanico e visionario artista, e solo quattro non lo vedono impegnato anche nel ruolo di produttore)