THERE IS NO OTHER

I pochi fortunati che nel gennaio scorso, al Folk Club di Torino, hanno assistito all'unico concerto italiano di Rhiannon Giddens (Carolina Chocolate Drops) con il polistrumentista torinese Francesco Turrisi hanno avuto modo di gustarsi un'anticipazione di questo disco: un album che nel titolo fa riferimento all'emarginazione dei diversi (per razza, ma non solo) e che i due musicisti hanno registrato a Dublino - dove entrambi hanno una residenza - con la produzione di Joe Henry e il cui scopo e' di esplorare le musiche che, partendo dall'Africa e dai Paesi arabi, sono approdate in tempi antichi in Europa e nelle Americhe. 'Ruota tutto intorno al concetto di movimento', ha spiegato la Giddens, 'il movimento degli esseri umani e come le persone si condizionano a vicenda. Se si guarda alla gamma di strumenti che suoniamo, alla loro provenienza e a come hanno viaggiato in tutto il mondo, il risultato e' piuttosto sorprendente. Io e Francesco abbiamo verso la musica un atteggiamento molto simile: entrambi siamo coscienti della sua provenienza, ma nel momento in cui suoniamo seguiamo solo il nostro istinto'. In soli cinque giorni di lavoro ai Windmill Lane Studios di Dublino, Rhiannon (voce, minstrel banjo, viola e violino) e Francesco (pianoforte, fisarmonica, tamburo a cornice, tamburello, liuto, banjo cello, daf e colascione), affiancati da Kate Ellis (viola e violoncello) in quattro brani, hanno fissato su nastro splendide composizioni originali della Rhiannon in stile tradizionale (tra cui la commovente 'I'm On My Way') e rielaborazioni di celebri standard come 'Wayfaring Stranger', 'I'm Gonna Write Me A Letter' della folk singer e banjoista del primo Novecento Ola Belle Reed e 'Brown Baby' del cantautore, poeta, commediografo e attivista per i diritti civili Oscar Brown, viaggiando da una parte all'altra del pianeta, tra i ritmi ancestrali del forro brasiliano e della pizzica di San Vito, in un viaggio affascinante e istruttivo