RETURNS TO VALLEY OF RAIN

Come tutti i fan di Howe Gelb e dei Giant Sand ricorderanno, 'Valley Of Rain', registrato nel 1983 e pubblicato due anni dopo, fu l'album di debutto della band di Tucson che ha creato un inconfondibile e visionario roots rock dalle forti suggestioni 'desertiche'. Trent'anni dopo le canzoni di quel disco hanno ricominciato prepotentemente a riaffiorare nelle setlist dei concerti, e a Gelb e' parso opportuno dar loro una seconda possibilita' registrandole con apparecchiature finalmente appropriate (le session originali, effettuate con strumenti rudimentali, erano costate 400 dollari nastri compresi): richiamati all'appello i due batteristi originali dei Giant Sand protagonisti di quelle prime incisioni, Winston Watson e Tommy Larkins, e completata la band con Thoger Lund al basso e con due giovani reclute, il ventinovenne Gabriel Sullivan e la ventitreenne Annie Dolan alle chitarre doppio manico, Gelb ha ricreato quel sound furioso e immaginifico, chiedendo a Sullivan (che si e' anche occupato della registrazione e del missaggio) di lasciare al suono una intenzionale impronta anni Ottanta (utilizzando un amplificatore Fender rimasto in produzione solo tra l'inizio di quel decennio e il 1983). Sono bastati di nuovo quattrocento dollari e un giorno e mezzo di studio, come allora, per regalargli il sound che avrebbe sempre meritato (e anche un altro vecchio sodale, Scott Garber, e' volato da Austin a Tucson per suonare il suo basso fretless ricostituendo almeno per meta' delle session la formazione originale). 'Il suono acido, selvaggio e profondamente radicato nei luoghi aridi dell'Arizona' (cosi' lo definisce Gianluca Serra sul sito Roots Highway) ne esce ulteriormente potenziato nel suo imprevedibile, sperimentale lirismo: ascoltare per credere