NELSON WILLIEFirst Rose Of Spring'First Rose Of Spring' è il settantesimo album della incredibile carriera di Willie Nelson, un disco in cui la ottantasettenne leggenda del country e della musica popolare americana celebra la vita, l'amore, gli amici e la famiglia dopo avere affrontato senza pudore il tema della morte nei due dischi precedenti. Lo fa nell'arco di undici canzoni che indugiano sovente sul suo versante più sentimentale (ma mai sdolcinato) e che combinano composizioni inedite (due firmate da lui stesso assieme al fidato coproduttore Buddy Cannon) con standard del passato alternando momenti di intima e tenera riflessione ad esplosioni di incontenibile vitalità. Il blues del Texas e il folk messicano al sapore di flamenco, come scrive Bill Murphy sul sito Premier Guitar, profumano la stupenda title track, una dolce canzone d'amore in cui Nelson si concede anche un breve assolo con 'Trigger', la Martin acustica con corde di nylon che lo accompagna dal 1969 e che in 'Blue Star' e 'Love Just Laughed', i due pezzi autografi, intreccia un fitto dialogo con la steel di Mike Johnson, il piano elettrico Fender Rhodes di Catherine Marx e l'armonica dell'inseparabile Mickey Raphael. E' la sua Family, che lo spalleggia al meglio in una stringata revisione della ballata anni '80 'We Are The Cowboys' di Billy Joe Shaver, in una saltellante versione honky tonk di 'I'm The Only Hell My Mama Ever Raised' di Johnny Paycheck (1977), in una maestosa, quasi mistica rivisitazione della 'I'll Break Out Again' dell'amico Merle Haggard e in una intensa, drammatica e magistrale rilettura di 'Yesterday When I Was Young', versione in lingua inglese della 'Hier Encore' di Charles Aznavour che nel 1969 divenne una hit per Roy Clark, mentre Toby Keith regala a Nelson una altrettanto memorabile 'Don't Let The Old Man In' e il miglior outlaw dell'ultima generazione, Chris Stapleton, gli ritaglia su misura una commovente 'Our Song' a cui è difficile resistere a occhi asciutti. 'Può non essere più il cowboy cosmico degli anni '70'', conclude nella sua recensione per il mensile Mojo Andy Fyfe, 'ma il sapiente, vecchio nonno Willie non è mai stato così saggio e commovente' track list
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