FULL UPON HER BURNING LIPS

'Volevo che questo fosse un disco sexy, un disco che riconosce gli aspetti magici e sensuali della musica', ha spiegato Dylan Carlson a proposito del nuovo album degli Earth. 'C'e' una sorta di tema generale, ed e' come se fossimo in una specie di giardino magico con riferimenti a piante che alterano la coscienza e ad animali verso i quali la gente ha sempre nutrito credenze superstiziose'. 'Full Upon Her Burning Lips' e' dunque una sorta di 'erbario di canzoni', che la band drone metal di Seattle - ora ridotta a un duo composto dallo stesso Carlson (chitarra e basso) e da Adrienne Davis (batteria e percussioni) - traduce in musica nell'arco di dieci canzoni spogliate di ogni orpello e strato sonoro, che hanno preso forma da riff improvvisati e moduli ritmici ossessivi suonati ai soundcheck, da prove preparatorie di studio o da intuizioni scaturite in sala di registrazione. ''Gli ultimi dischi degli Earth avevano un sound ricco, per questo ne ho cercato uno piu' diretto e asciutto, senza artifici da studio. E volevo che ci fosse la batteria', ha aggiunto Carlson, 'alla ricerca dell''espressione piu' completa e pura di cio' che gli Earth rappresentano sin da quando ho riattivato il progetto'. Il fido collaboratore Mell Dettmer (che si e' incaricato dell'engineering, del missaggio e della masterizzazione) e' riuscito a mettere in luce le tante sfumature di un sound solo apparentemente scarno e monolitico ma in realta' ricco e frastagliato, 'catturando la dimensione nascosta dei pattern e creando un caleidoscopio di dinamiche uditive'