BLOOD IN THE USA

Il 'Dylan di Durango' (cosi' e' stato battezzato questo giovane cantautore del Colorado), che proprio in questi giorni e' protagonista del suo primo tour italiano assieme ai Gang, ha gia' ottenuto recensioni entusiaste per questo suo nuovo album in cui lo affianca proprio il bassista storico di His Bobness, Tony Garnier. Prodotto ancora una volta da Perry Marguleff, 'Blood In The Usa' conferma la discendenza di Chacon da Dylan come da Townes Van Zandt e da Bruce Springsteen, anche se i paragoni piu' immediati, in questa circostanza, sono con Ryan Bingham e con John Mellencamp (cui lo avvicina anche il timbro della voce). Sangue misto di madre libanese e di padre messicano (cugino del leggendario pugile Bobby Chacon, mentre il nonno e' stato sceriffo a Silver City nel New Mexico ai tempi di Billy the Kid), Thom attinge a piene mani dalla sua ricca biografia per dipingere la sua esperienza del sogno americano, tra speranze e disillusioni: lo fa gia' con maturita' e solidissime capacita' di scrittura, avvicinandosi all'ultimo Mellencamp anche negli arrangiamenti di sapore rurale e nella scelta di tematiche sociali. Cowboy d'altri tempi (quando non e' in giro a suonare accompagna i turisti in escursioni a cavallo) e' la nuova, perfetta incarnazione del cantautore di frontiera, con tante storie da raccontare e un futuro che si preannuncia luminoso. Godiamoci, intanto, il suo presente piu' che avvincente: e' gia' tra i personaggi dell'anno appena iniziato