RESTITUTE

Prodotto dalla stessa Eliza Carthy insieme a Ben Seal (Urban Farm Hand) e registrato - spiegano i crediti di copertina - 'nella camera da letto di Eliza a Robin Hood's Bay' (nel North Yorkshire), 'Restitute' e' il disco con cui la cantante e violinista inglese intende raccogliere fondi per ricompensare (in forma, appunto, di 'restituzione') la Wayward Band che l'aveva accompagnata nel precedente 'Big Machine' pubblicato nel 2017 per 'la monumentale frode subita nel 2016'. 'Una camera da letto', spiega Eliza ha proposito del luogo scelto per registrare il suo primo album di materiale prevalentemente tradizionale in 14 anni, 'e' un posto che offre conforto, sicurezza e la consapevolezza di essere nel proprio territorio. E poi c'e' l'arredamento, che da' una specifica sensazione uditiva, una particolare vicinanza al suono'. L'iniziale 'Friendship' e' una delle composizioni originali di una raccolta che include un duetto con il vecchio amico e collaboratore Jon Boden ('Dream Of Napoleon'), una rielaborazione per sola voce di una poesia di Jonathan Swift ('Helter Skelter', mentre la conclusiva 'The Last Rose Of Summer' utilizza un testo del poeta irlandese del diciannovesimo secolo Thomas Moore), la canzone di protesta 'The Man Who Puffs The Big Cigar' che Leon Rosselson scrisse nel 1977 e spettrali traditional come 'Lady All Skin And Bone' e 'The Old Sexton', mentre la versione voce e violino di 'The Slave's Lament - Farewell To A Dark Haired Friend' cita l'arrangiamento chitarristico che ne fece nel 1994 papa' Martin Carthy, qui presente nell'esecuzione di 'The Leaves In The Woodland' di Peter Bellamy (dalla sua 'opera folk' 'The Transports'), autore anche della musica di 'Gentleman Rankers' su testo di Rudyard Kipling. Una raccolta eclettica, intima e sentita, che conferma Eliza Carthy come una delle figure di riferimento del folk britannico contemporaneo (anche se lei preferisce parlare di 'musica inglese moderna')