
CARPENTER MARY CHAPINPersonal HistoryRegistrato negli studi Real World di Peter Gabriel a Box e prodotto da Josh Kaufman (membro di Muzz e Bonny Light Horseman e già produttore di The National, Bob Weir e Hold Steady), il diciassettesimo album solista di Mary Chapin Carpenter è, come il titolo fa supporre, un disco decisamente autobiografico che la cantautrice country folk del New Jersey ha scritto prendendo spunto da una frase contenuta nel romanzo di Elizabeth Strout "My Name Is Lucy Barton", secondo la quale chi scrive ha un'unica storia a disposizione da raccontare in molti modi diversi. "Ho immaginato questa raccolta di canzoni come un memoir", spiega, "riflettendo su come diventare più vecchi diventi una specie di stella polare sia quando si tratta di celebrare le gioie della vita sia quando si tratta di affrontarne le inevitabili perdite". "Paint + Turpentine" prende spunto da una masterclass in scrittura di canzoni del compianto Guy Clark mentre Anäis Mitchell (solista e a sua volta componente dei Bonny Light Horseman) presta la sua inconfondibile voce a "Home Is A Song"; lo stesso Kaufman interviene alla chitarra, all'organo, all'harmonium e all'armonica in un disco in cui suonano altri eccellenti strumentisti come Matt Rollings (piano, organo, fisarmonica e xylofono), Duke Levine (chitarra elettrica, dulcimer a martelletti), Chris Vatalaro (batteria e percussioni) e Cameron Ralston (basso)
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