tin machine II

Ristampato dalla Music On CD a medio prezzo e con, in coda, la traccia nascosta e strumentale 'Hammerhead', 'Tin Machine II' venne originariamente pubblicato dalla Victory Music nel settembre del 1991: secondo e ultimo disco della formazione rock a quattro che David Bowie (voce, chitarra ritmica, pianoforte e sassofono) aveva creato con il chitarrista Reeves Gabrels e con i fratelli Hunt (basso) e Tony Sales (batteria e voce solista in tre brani), era fino ad oggi praticamente sparito dalla circolazione a causa del fallimento (di poco successivo alla sua distribuzione nei negozi) della etichetta giapponese, tanto da essere inserito dalla rivista Uncut nella lista dei 50 migliori 'album perduti' di sempre. Nelle parole di Gabrels - chitarrista del tutto atipico e anticonvenzionale, acrobatico e amante delle dissonanze - è un disco 'aggressivo quanto il primo ma con canzoni più melodiche', che nelle sue tredici tracce registrate a Sydney in Australia mostra l'influenza di band come i Nine Inch Nails e dei suoni 'industrial' anche se l'iniziale glam rock 'Baby Universal' è purissimo Bowie distillato (tanto che l'artista inglese lo reinciderà anche come solista); il frontman si esibisce al sassofono in titoli come 'You Belong In Rock & Roll', contraddistinta da una chitarra spagnoleggiante, e nella notturna 'Betty Wrong', guidando con lucidità e mano sicura un gruppo che - come scrive Stefano Bianchi sul sito Coolmag - evoca di volta in volta i King Crimson del periodo Adrian Belew, i Talking Heads e certe pagine di 'The Man Who Sold The World' aggiungendo al suo ricco vocabolario punk, metal, hardcore, funk, blues, noise e psichedelia, mentre 'If There Is Something' è un affettuoso ma non pedissequo omaggio ai Roxy Music del 1972. Celebre la copertina di Edward Bell, già collaboratore di Bowie per l'artwork di 'Scary Monster', censurata all'epoca negli Stati Uniti e riproducente alcune statue greche con gli attributi bene in vista