AMERICA'S CHILD

'Una dichiarazione di intenti espressa attraverso le canzoni': una buona definizione per 'America's Child', nono album della figlia d'arte Shemekia Copeland sempre piu' affrancata dalla ingombrante ombra del padre, il grande chitarrista e cantante blues texano Johnny Copeland. Prodotto da Will Kimbrough, e' il disco piu' ambizioso e versatile, finora, del catalogo della artista trentanovenne, un album in cui il blues tracima nell'Americana inglobando elementi di soul, di rock e di country. La sua splendida e riconoscibilissima voce fa da collante in una raccolta senza cedimenti, dall'inno 'Ain't Got Time For Hate' che la apre alla filastrocca tradizionale che la chiude (' Go To Sleepy Little Baby'), con tanti momenti splendidi nel mezzo grazie anche alla presenza di un cast di ospiti straordinari: Mary Gauthier (che con il produttore esecutivo John Hahn firma due brani), Rhiannon Giddens (suo il banjo africano in 'Smoked Ham And Peaches'), John Prine (che duetta con Shemekia nella sua splendida 'Great Rain'), Steve Cropper (la cui tagliente chitarra abbellisce la ballata 'Promised Myself', scritta da Copeland sr), Emmylou Harris, J.D. Wilkes, Al Perkins e componenti dei Time Jumpers, tra eccellenti originali e cover soprendenti come 'I'm Not Like Everybody Else' dei Kinks, che nelle mani e nelle corde vocali di Shemekia diventa un blues e una orgogliosa dichiarazione di indipendenza. Gia' da annoverare tra i dischi dell'anno