TEN THOUSAND WATTS

I diecimila watt del titolo suggeriscono bene la potenza che il quintetto della Altered Five Blues Band (candidata a un Blues Award nel 2018) e' in grado di sprigionare in studio come sul palco. Registrate a Nashville in soli quattro giorni con la produzione di Tom Hambridge (Buddy Guy, Susan Tedeschi), le dodici tracce del disco - tutte composizioni originali - alzano ulteriormente l'asticella posizionata dal gruppo con i suoi due album precedenti, sfoggiando le qualita' di un collettivo che, secondo la rivista Blues Bytes, vanta 'la sezione ritmica piu' funky al di fuori di Memphis' mentre Downbeat loda la veemenza vocale di Jeff Taylor e l'inventiva fluidita' della chitarra di Jeff Schroedl. Tutto vero, e i cinque di Milwaukee mostrano di che pasta sono fatti nell'iniziale, bruciante boogie di 'Right On, Right On' come nel rock da locale di periferia di 'Too Mad To Make Up', in una title track in cui Taylor tira fuori dall'ugola il meglio di se' e nella maliziosa 'Mischief Man', nella scatenata 'Great Minds Drink Alike' (gia' candidata a diventare un inno per il pubblico a piu' alto tasso alcolico) e nella rilassata 'Don't Rock My Blues' dal taglio piu' tradizionale. Canzoni succinte ma allo stesso tempo sciolte e mai ingabbiate dalla loro struttura confermano il valore di una band che sa scrivere e, soprattutto, suonare con un approccio intuitivo e un'alchimia rodati in tanti anni di esperienza comune: 'questo disco', ha commentato Taylor, 'e' un altra pietra miliare per il nostro gruppo e per la nostra musica', e non possiamo fare altro che sottoscrivere