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La frastagliata discografia di Mark Kozelek si arricchisce di un nuovo capitolo con '2', registrato assieme al polistrumentista Ben Boye e al batterista dei Dirty Three Jim White tra il febbraio e l'agosto del 2019 a San Francisco, Buffalo e New Orleans: si tratta, come suggerisce il titolo, del seguito dell'album che i tre pubblicarono nel 2017 e che prosegue sulla falsariga di quel sound a tratti minimalista e sempre umorale che mischia lo-fi e approccio postmoderno cristallizzandosi a volte in estemporanei e bizzarri bozzetti sonori all'insegna del flusso di coscienza (gli onirici quindici minuti tra musica, frammenti di dialogo e narrazione di 'Where's Gilroy?', riflessione sugli eccidi di massa che periodicamente sconvolgono gli Stati Uniti) e altre volte in canzoni più compiute come 'My Brother Loves Seagulls', un brano lirico e commovente con chitarre acustiche a cascata che resta impresso nella memoria pur rifuggendo come sempre dalle classiche strutture della musica pop. Contraddistinto da un'urgenza espressiva, da una prolificità e da un desiderio di fissare su nastro qualunque suo pensiero musicale come si trattasse di compilare un diario sonoro a getto continuo, Kozelek continua a stupire e a sconcertare, ma anche a incuriosire e ad affascinare con le sue produzioni che non hanno termini di paragone nel panorama musicale contemporaneo