SHAPE OF BLUES TO COME

Nati sei anni fa e reduci da un album di debutto datato 2016, gli Apocalypse Blues Revue - il chitarrista Tony Rombola e il batterista Shannon Larkin dei Godsmack, piu' il bassista Brian Carpenter e il carismatico cantante Ray 'Rafer John' Cerbone - tornano alla carica con un disco ancora piu' ambizioso e convincente, in cui cercano come da titolo di modellare 'la forma del blues a venire'. Le cose stanno proprio cosi', perche' partendo dalle radici del blues acustico ed elettrico, da Robert Johnson e dai tre King (B.B., Albert e Freddie), i quattro approdano alle forme piu' moderne ed evolute della musica del diavolo, passando per il British blues dei Sessanta, per Hendrix e per i Doors. Nella chitarra di Rombola si sentono, di volta in volta, i toni e i timbri di Jimi (nell'iniziale 'Open Spaces'), di Billy Gibbons degli ZZ Top e di David Gilmour (nella notturna, cerebrale e decisamente floydiana 'What A Way To Go'), mentre la struttura del blues piu' tradizionale sopravvive in 'Changes' e nella conclusiva 'Noumenal Blues' il baritono sanguigno di Cerbone duetta con la voce di velluto di Nancy Koerner in un crescendo in cui un delicato arpeggio acustico lascia spazio a un finale risolutamente rock. Il tutto realizzato quasi 'live in the studio', con la massima freschezza e spontaneita': le tracce base sono state registrate in un solo giorno ma il gruppo - come riporta il sito Blues Rock Review - ha saputo davvero catturarne i dettagli 'con la visione cinematografica e la chiarezza di un grande regista' e con una intenzione precisa: 'Non cerchiamo di nascondere le nostre influenze rock', precisa Larkin. 'ma di creare una nuova sfumatura di blu' (e di blues)