NEON HIGHWAY BLUES

Eric Gales, Josh Smith, Lance Lopez e il figlio diciassettenne Ian sono gli ospiti speciali del nuovo disco di Gary Hoey, compositore, chitarrista e cantante di Lowell, Massachusetts che pubblica regolarmente dischi dai primi anni Novanta. Le undici canzoni di 'Neon Highway Blues' confermano l'incisivita' del suo stile ma da una prospettiva leggermente diversa: 'Volevo assicurarmi che in questo album ci fosse molto blues', ha spiegato lui stesso. 'Ho continuato ad ascoltare a lungo i classici: tutti i King, Albert, Freddie e B.B.. Ma ho anche voluto metterci dentro qualche pezzo che suonasse familiare ai miei fan piu' affezionati e di lunga data, qualche strumentale e un po' di rock nello stile dei Led Zeppelin. Insomma, c'e' parecchia varieta''. L'ascolto di 'Neon Highway Blues' lo conferma: autoprodotto dal musicista nel suo home studio situato nel New Hampshire, il disco - ventunesimo nel catalogo di Hoey - mostra una notevole freschezza in pezzi come l'iniziale 'Under The Rug' (un brano funkeggiante in stile Jeff Beck con Gales ospite), il dinamico slow blues di 'Mercy Of Love', il Texas swing di 'Still Believe In Love', lo shuffle 'Your Kind Of Love', il blues rock roccioso di 'Damned If I Do', la strumentale title track dal sapore cinematografico e la dolente 'Don't Come Crying' in cui Gary dialoga con un figlio degno del nome che porta. 'Non e' stato un disco facile da realizzare', sottolinea Hoey a proposito di un album la cui realizzazione ha richiesto un anno e mezzo. 'E come dico sempre, e' per questo che lo chiamano blues: non e' mai qualcosa che si ottiene facilmente'