BACK TO THE GARDEN

Nati inizialmente come progetto collaterale a quella che un tempo era la band principale di Rich Hopkins, i Sand Rubies, i Luminarios sono diventati da tempo il punto focale dell'attivita' artistica del musicista dell'Arizona. 'Back To The Garden' e' gia' il loro ventesimo album nonche' il quinto scritto e registrato con la compagna e alter ego musicale Lisa Novak: Hopkins da' ampio spazio alle chitarre elettriche in queste undici canzoni registrate tra Tucson, Austin e Houston con l'aiuto di musicisti come i chitarristi Jon Sanchez e Damon Barnaby (collaboratori di lungo corso), il polistrumentista Paul Beebe (dei Grand Old Grizzly), il bassista ex Shurman Mike Thierieau e il batterista Darin Murphy. I sei minuti iniziali di 'Acoma Mary' sono puro desert rock da antologia, asciutto e cinematografico, grazie anche alla chitarra dell'ospite speciale Steve Hunter (asso dello strumento gia' a fianco, tra gli altri, di Lou Reed, Alice Cooper e Peter Gabriel), mentre 'Till I'm Gone' sfoggia sonorita' leggermente piu' ariose ma altrettanto oniriche. L'hard rock di 'Before' (con Rich e Lisa a duettare al microfono e un organo psichedelico in posizione preminente nel missaggio), la pulsante ballata 'Coming Down Again', il wall of sound dell'abrasiva 'Get Off The Telephone', il jingle jangle (tra Byrds e Tom Petty) di 'Another State Of Mind', una 'Keep Shinin'' in cui e' la Novak ad assurgere al ruolo di protagonista assoluta, il folk rock di 'Always A Way', il punk senza mezzi termini di 'Pissed' e gli epici, quasi nove minuti di ipnotico, acido crescendo di una title track di marca Southern rock, confermano che 'Back To The Garden' e' finora il miglior album dei Luminarios, imperdibile per chi ama la musica desertica dell'Arizona e per chi adora gli intrecci e le fughe di chitarre elettriche, le fantastiche visioni di Howe Gelb e le irrefrenabili cavalcate di Neil Young